Un fine settimana alternativo
- -Lil-
- 22 mar 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 1 gen 2021

L'aria pulita, il clima mite e rilassante, il sole caldo sulla pelle.
Avevamo bisogno di tutto questo!
La vita cittadina frenetica è massacrante soprattutto se non hai soste.
Io e Simo dovevamo staccare, ci stava sfuggendo tutto di mano.
Stavamo camminando da ore, i rumori del bosco in sottofondo, il sentiero battuto era sempre meno evidente.
L'idea di inoltrarci tra gli alberi era stata di Simone, lui aveva spirito d'avventura, a me sarebbe bastata una copertina, un buon libro e il caldo del sole.
Una certa ansia stava cominciando a farsi sentire. Riconoscevo lo sguardo preoccupato di Simone senza nemmeno vederlo in viso.
Il passo stava aumentando in modo direttamente proporzionale alla diminuzione della luce. Il sole si stava abbassando. Il canto degli uccellini stava diventando quasi fastidioso, il fruscio delle foglie faceva accapponare la pelle. Il sentiero non si poteva più scorgere tra gli alberi tutti uguali. Eravamo in mezzo ad una massa si cespugli e arbusti che stavano diventando sempre più fitti. La luce continuava a diminuire e non so se per la suggestione o per altro iniziavamo a sentirci osservati da mille occhi anonimi, innaturali.
Sembrava di girare in tondo, tutto sembrava familiare eppure così sconosciuto. Il fiato iniziava ad accorciarsi, il cuore martellava e il sudore freddo scorreva lungo il collo. Un brivido mi percorse la schiena.
Altro che gita in montagna. Era un incubo e non sapevamo come svegliarci.
Comments