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1984 - George Orwell

  • Immagine del redattore: Anthea
    Anthea
  • 9 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 1 gen 2021

Chi non ha mai sentito parlare del Grande Fratello? Non parlo del ridicolo reality della Mediaset, ma dell’originale Grande Fratello, quello partorito dalla mente di George Orwell. Un’entità (autodichiaratasi) onnisciente e onnipresente che controlla ogni azione, ascolta ogni parola, deduce ogni pensiero. Si, perché l’aspetto più inquietante della società totalitaria descritta da Orwell in 1984 non è tanto il fatto che ogni vostra azione sia costantemente sorvegliata, ma che neanche nella vostra mente possiate essere liberi. Perché a nessuno è concesso di pensare a qualcosa che il Socing, la dottrina imposta dal GF, non approvi.


Il protagonista del romanzo è Winston Smith, impiegato del Ministero della Verità dell’Oceania (uno dei tre stati in cui è diviso il mondo, insieme a Eurasia e Estasia) e addetto alla “revisione” di tutti i documenti, riviste, giornali, libri in cui siano contenute informazioni ritenuti non conformi alla dottrina del Partito. E così, se fino a ieri si era in guerra con l’Estasia e oggi si è in guerra con l’Eurasia, tutti i documenti vengono cambiati per dimostrare che si è sempre stati in guerra con l’Eurasia, perché il GF non commette errori di giudizio ed è sempre coerente con la propria linea di pensiero. E se qualcuno dimostra autonomia di pensiero finisce vaporizzato, non semplicemente ucciso ma completamente cancellato dal passato come se non fosse mai esistito.


Il libro è strutturato in tre parti: nella prima Winston diviene consapevole del proprio rifiuto per l’istituzione rappresentata dal Grande Fratello, nella seconda vediamo la proibita storia d’amore tra Winston e Julia (anche amare qualcuno che non sia il GF va contro il Socing) e nell’ultima assistiamo attoniti alle torture fisiche e psicologiche che i due subiranno a causa del loro spirito sovversivo.

Tra i molti temi affrontati, tre spiccano per la loro attualità: il potere dei mass media, l’egoismo della classe dirigente, l’odio per controllare le masse.


Le fake news

Orwell aveva già previsto l’epoca delle fake news. Uno degli aspetti più inquietanti dell’intera opera (perché non è completamente lontano dalla realtà per quanto estremizzato) è il potere incontrastato dei mass media nel manipolare il pensiero comune con notizie false, create apposta per la convenienza del Partito.

In 1984 la distorsione della realtà è così marcata che ogni membro del Partito è allenato al “bipensiero”, ovvero ad accettare due affermazioni completamente opposte. Se il GF afferma che

2+2=5

voi non solo affermereste che 2+2=5, ma ne sareste pienamente convinti, pur mantenendo la conoscenza matematica che 2+2=4.


Il potere

La classe dirigente di 1984 non è mossa da nessun intento altruistico, neanche fingono di governare per il bene del popolo. Desiderano il potere, e intendono fare di tutto per mantenerlo, per il piacere stesso che dà. Nella storia sono davvero poche le epoche in cui la classe dirigente ha agito davvero per il bene del popolo e si contano sulle dite come governi illuminati. Per il resto, la maggior parte hanno solo fatto il necessario per riuscire a restare aggrappati ai loro importanti seggi.


L’odio

In 1984 l’odio e l’isteria regnano sovrane, ogni giorno vengono organizzate manifestazioni d’odio in cui le persone riversano tutte le loro emozioni negative nei confronti del nemico numero uno del partito, Emmanuel Goldstein. Un capro espiatorio che il partito usa per incanalare e controllare le emozioni negative della popolazione. L’odio… quanto è facile distrarre le popolazioni dai veri problemi, semplicemente mettendogli avanti il fantoccio di un nemico? Che siano gli immigrati, il rovinoso governo precedente, l’olio di palma, basta poco per focalizzare l’attenzione delle masse su problemi quasi ridicoli mentre intanto il gruppo governante fa passare “le peggio leggi” mai viste.


Ci sarebbe ancora tanto da approfondire e discutere, 1984 è uno di quei romanzi che riserva una miriade di spunti di riflessione e di discussione, ma mi sono dilungata fin troppo. Alla prossima e buona lettura!

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