Cosa penserebbe Freud di... Alice?
- Anthea
- 30 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 1 gen 2021
Tutti abbiamo detto almeno una volta, anche solo per scherzo, “vorrei conoscere lo spacciatore di Alice”. Perché per fare un sogno come il suo devi aver fumato qualcosa di stupefacente.
La sindrome di Todd
In realtà esiste una sindrome, nota come sindrome di Todd o AIWS (derivante dall’inglese Alice in Wonderland Syndrome) che consiste in una neuropatologia che interessa non solo la sfera neurologica, ma anche quella sensoriale e percettiva visuo-spaziale.
Il nome della sindrome è stato introdotto da un noto psichiatra inglese John Todd (1949-2007), per rappresentare una categoria di sintomi strettamente legati all’emicrania e all’epilessia che concernono le distorsioni senso-percettive visive, mutando notevolmente la morfologia degli oggetti circostanti.
L’attenzione verso questa malattia è sorta da Todd dopo aver scoperto che alcuni suoi pazienti affetti da attacchi emicranici con aura (nella forma con aura, l'emicrania è preceduta da diversi sintomi tipo visione di lampi, scotomi scintillanti, deformazioni degli oggetti, oscuramento di metà campo visivo, ma anche addormentamento del braccio e della gamba, disturbi della parola) e da crisi epilettiche, presentavano anche delle allucinazioni riferite alla grandezza degli oggetti, alla localizzazione spaziale ed alla propriocezione tattile, che si manifestavano durante le crisi emicraniche ed epilettiche.
Carroll: Sindrome di Todd o fungo allucinogeno?
Lo stesso autore di Alice, Lewis Carroll accusava gli stessi sintomi dei pazienti del dott. Todd. Nel suo libro autobiografico infatti dichiara che più volte si era rivolto a uno specialista in oculistica ed oftalmologia per via dei disturbi di percezione visiva di cui soffriva.

Quindi probabilmente Alice nasce proprio dalla sindrome da cui era affetto Carroll, anche se alcuni più malevoli ipotizzano che se possiamo leggere la psichedelica favola di Carroll è tutto merito dell’Amanita Muscaria, un fungo allucinogeno molto in voga nell'Inghilterra vittoriana.
Non sappiamo se sia opera del fungo o meno, visto che in entrambi i casi la sintomatologia è simile. I soggetti colpiti accusano forti allucinazioni, percepiscono le parti del proprio corpo con proporzioni differenti dal normale, così come gli oggetti che li circondano. L’alterazione delle percezioni non è limitata alla vista, ma interessa anche udito e tatto e addirittura la percezione del tempo risulta distorta.
Tornando ad Alice

Alice sogna e segue il Bianconiglio che è perennemente in ritardo (percezione accelerata del tempo), cade in un mondo paradossale (alterazione della percezione visiva degli oggetti circostanti), beve pozioni che alterano le sue dimensioni (percezione alterata delle proporzioni del proprio corpo), incontra un bruco che fuma un narghilè comodamente seduto su un fungo rosso a pois bianchi (non centra con la sindrome di Todd, ma mettiamoci anche dell’Amanita Muscaria che aggiunge sapore) e trova un alleato nell’evanescente Stregatto (dalla versione italiana del cartone animato Disney – 1951) o Gatto del Cheshire.
Lo stregatto fa poche apparizioni durante la storia, ma tutte fondamentali. Con la sua logica disarmante e la sua arguzia si dimostra essere il personaggio più "sano di mente" del Wonderland, e questo è tutto dire. Celebre è il dialogo con Alice nel bosco.
“Micio del Cheshire, […] potresti dirmi, per favore, quale strada devo prendere per uscire da qui?”
“Tutto dipende da dove vuoi andare,” disse il Gatto.
“Non mi importa molto…” disse Alice.
“Allora non importa quale via sceglierai,” disse il Gatto.
“…basta che arrivi da qualche parte,” aggiunse Alice come spiegazione.
“Oh, di sicuro lo farai,” disse il Gatto, “se solo camminerai abbastanza a lungo.”
Alice sentì che tale affermazione non poteva essere contraddetta, così provò con un’altra domanda: “Che tipo di gente abita da queste parti?”
“In quella direzione,” disse il gatto, agitando la sua zampa destra, “vive un Cappellaio: e in quella direzione,” agitando l’altra zampa, “vive una Lepre Marzolina. Visita quello che preferisci: tanto sono entrambi matti.”
“Ma io non voglio andare in mezzo ai matti,” si lamentò Alice.
“Oh, non hai altra scelta,” disse il Gatto: “qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.”
“Come lo sai che sono matta?” disse Alice.
“Devi esserlo,” disse il Gatto, “altrimenti non saresti venuta qua.”
Cap VI° Alice e lo Stregatto
Alice nel Paese delle Meraviglie, Lewis Carroll
Quindi quella che sembrerebbe una favola per bambini, nasconde molte allegorie e doppi sensi strettamente legati alla sindrome di Todd. Sono sicura che la prossima volta che guarderete o leggerete Alice nel paese delle meraviglie, ci troverete qualcosa di diverso.
Alla prossima paziente e buona lettura!
Ti sei perso gli altri articoli della rubrica? CLICCA QUI, in fondo alla pagina introduttiva trovi l'elenco di tutte le pazienti ;)
Fonti
Comments