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Cosa penserebbe Freud di... le principesse Disney?

  • Immagine del redattore: Anthea
    Anthea
  • 29 giu 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 27 set 2021

Tutte abbiamo invidiato almeno una delle principesse della Disney. Incontrare il principe azzurro, nuotare in fondo al mare o sposare un tizio con un castello fornito di una mega libreria (presente!).

Ma se si guardano con attenzione le storie della Disney eliminando i filtri scintillanti e le canzoncine allegre, non è difficile vedere i personaggi Disney per quello che sono realmente. Soggetti psicologicamente disturbanti che Freud sarebbe felicissimo di accogliere nel proprio studio.


E visto che a noi di Un tè col Bianconiglio i casi umani affascinano tantissimo, ho pensato di creare una rubrica per avvicinarci alle principesse Disney. Nel senso che se noi non possiamo raggiungere loro sposando un principe, loro possono avvicinarsi a noi mettendo a nudo i loro disturbi psicologici.

Se si chiude una porta, si apre un prosecco.

Naturalmente affronterò la cosa con un pizzico di ironia. Non sono una psicologa e mi sono affidata a fonti esperte in materia, senza però appesantire il discorso. Quindi spero che questa rubrica vi faccia vedere le fiabe che tratteremo sotto una diversa luce e perché no, magari vi strapperà un sorriso quando rivedrete i film o leggerete i libri.


In onore al nostro nome, la prima paziente, sarà Alice direttamente dal paese delle meraviglie. Non è una vera principessa, ma è sicuramente tra i personaggi femminili più importanti. Quindi inizieremo da lei.


A presto! E come sempre, buona lettura!


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