MA GLI ANDROIDI SOGNANO PECORE ELETTRICHE? - Philip K.Dick
- 14 apr 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 1 gen 2021
Cosa ci rende esseri umani? L'aspetto, l'intelligenza, la morale?
Immaginate di essere in un epoca futura. L'ultima guerra mondiale ha reso la Terra una landa desolata, la maggior parte degli animali sono estinti, molti degli abitanti si sono rifugiati nelle colonie sugli altri pianeti e la biotecnologia ha raggiunto traguardi tali da creare androidi indistinguibili per aspetto, comportamento e funzioni organiche dagli esseri umani.
In questo contesto, un gruppo di androidi fugge da Marte e si nasconde sulla Terra tra i pochi abitanti rimasti, con l'unico desiderio di essere padroni della propria vita e sfuggire alle attività monotone cui i loro proprietari li relegavano.

Il compito di fermare questi fuorilegge viene assegnato a Rick Deckard, un cacciatore di taglie specializzato nel riconoscimento e ritiro degli androidi. L'unico modo per identificarli è sottoporli ad un test dell'empatia (Voigt-Kampff) che negli androidi è quasi assente.
Seguendo la caccia di Rick viene spesso da chiedersi dove si trovi il confine tra umano e androide. Cosa ci definisce esseri umani se poi sono proprio quest'ultimi a compiere le azioni più spregevoli? È emblematico come il ruolo di macchina fredda venga attribuito più spesso a chi si rivela essere un umano che agli androidi.
Un romanzo che, nonostante sia stato pubblicato nel 1968, si rivela estremamente moderno e attuale. Una lettura coinvolgente, dove all'azione si intrecciano profonde riflessioni etiche e filosofiche. Philip Dick è riuscito a portare ad un altro livello il romanzo fantascientifico.
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